Conobbi Angelo a Pasqua di quell’anno. Ma sarebbe meglio dire che lo rincontrai. Lo conoscevo già da tempo però non avevamo mai avuto l’opportunità di parlare tranquillamente a causa dei suoi numerosi viaggi alle cliniche di Napoli, Milano e Roma a cui il suo lavoro di chirurgo plastico lo costringeva. A parte questo lavoro, Angelo aveva un negozio di cravatte in via Montenapoleone. Il 31 di marzo, giorno di Pasqua, Angelo venne a casa mia e mi chiese di visitare il suo negozio a Milano. L’interno del negozio era realizzato in castagno. C’erano i vecchi libri di medicina sopra i mobili fatti a mano. Chissà perché mi sentivo sempre a mio agio quando parlavo con Angelo. Era come essere avvolta da un soffice e caldo cotone. Quando andai per la prima volta a Milano ci scambiammo delle poesie. Gli diedi “La Porta dell’Eternità” e da parte sua ricevetti una composizione che si chiamava “Un frutto: il sorriso”. La lettura della sua poesia era per me come accordare un pianoforte.
Un frutto: il sorriso
esiste:
esiste il bene ed il male
esiste il bello ed il brutto
esiste il buono ed il cattivo
pensa:
pensa al bene e somatizzi un sorriso!
pensa al bello e somatizzi un sorriso!
pensa al buono e somatizzi un sorriso!
pensa:
pensa al male ....t'inaridisce e rattrista.
pensa al brutto....t'inaridisce e rattrista.
pensa al cattivo ....t'inaridisce e rattrista.
vivi:
cvivi la vita gaia e gioiosa
vivi e ....sorridi
pensa e ....sorridi
muori e ....sorridi
“La parte diafana del tuo cuore condurrà la tua vita verso la direzione adeguata.”
Credevo di aver capito bene queste sue parole però d’altra parte volevo inseguire quella misteriosa immagine apparsa nella mente ascoltando il Sonetto di Petrarca di Liszt. Non riuscivo a lasciarla perdere. Vivevo anch’io un’illusione ardente come quella donna nel deserto. Invece Angelo mi avrebbe voluto dirmi di dimenticarne tutto.

“Vorrei amare tutto ciò che contiene la vita,” mi disse Angelo.
Nel cuore di una persona che ama la natura dovrebbe nascere spontaneamente l’arte e dovrebbe rimanerci per sempre. Mentre riposavo in una villa sotto un albero di castagno mi disse Angelo:
“Un pò di tempo fa, camminando per Milano, ho trovato un pianoforte bellissimo da un antiquariato e l’ho comprato. Ho deciso di metterlo nel mio negozio.”
“Desideravo anch’io da tanto tempo comprare un pianoforte. Quando andrò a Milano, mi lascerai suonarlo?”
Allora mi sembrava che il mio desiderio fosse stato realizzato.