Ritornai a Sirolo e vidi la pagina web di Niki. Attirò la mia attenzione una fotografia della "Madonnina" del Duomo di Milano di cui mi parlava quella notte. Secondo lui qualcuno o qualche forza gli fece prendere quella fotografia e non era la sua intenzione farla proprio in quell'ora e in quel posto. Mi sembrava una pittura sacra buddista e gli feci sapere la mia opinione.
Dopo l’incontro con Niki sentii la necessità di rileggere il libro “Fiume Profondo”. Leggendolo scoprii tante cose strane. L'unica data che appariva nel libro era la stessa in cui incontrai con Niki a Milano.La protagonista Mitsuko era una studentessa del dipartimento di letteratura francese e, come me, studiava François Mauriac alla stessa università e le piaceva Camus. In più, entrambi, tenevamo un rapporto con un'associazione volontaria. Avrei dovuto rendermi conto necessariamente che una parte della mia realtà sarebbe stata sostituita da quella del libro. Nel libro si trattava della fede. Forse avrei dovtuto riesaminare che cosa fosse in realtà una credenza per me. Questo impulso mi guidava e mi imprimiva senz’altro il desiderio di vivere e non mi permetteva di ritornare indietro. Però mi fermai qualche volta per dare una mano a me stessa che era rimasta indietro. Se questo cammino fosse la verità, non si accenderebbe la sua luce da sola? Me lo domandavo sempre. Tanto tempo fa, mi aveva detto categoricamente un mio amico italiano;
“Forse Dio non esiste però mi lascia vivere appoggiato sulla sua credenza.”
A una persona come me che non aveva capito ancora il vero significato della credenza, le sue parole trasmissero chiaramente che voleva dire la volontà di vivere. Se Dio fosse l’acqua del grande oceano non cambia niente anche se proviamo a spingerla con le dita. “Perché noi proviamo comunque a spingere questo grande oceano sapendo che è inutile? Non è che sia un regalo da Dio questa inutilità per sapere che cosa vuol dire la vita?” In questa realtà avevo sempre la sensazione di solitudine come se non appartenessi a nessuna cosa o nessun posto. Era una sensazione di rimanere da sola nello spazio senza compagnia. Forse per questo potrei chiamare amico anche un chicco di grano. Arrivai fino lì a malapena senza perdermi però non sapevo che cosa fosse stato realmente il sostegno per me. Unicamente potevo lasciarmi andare dove mi portava il cuore. Mano mano che il raggio del sole penetrava nella profondità di Soledad si trasformava senza dubbio. Soledad aveva la volontà. Tutto mi condusse a pensare che era così.
In quel periodo succedevano spesso tante cose strane intorno a me. Andai a parlarne con una mia amica che gestiva un centro di yoga e che avrebbe potuto essermi d'aiuto per chiarire il perché di tutto questo. Il centro si trovava in mezzo ad un campo nella periferia di Recanati. Presi la macchina e mi diressi a sud guidando lungo una lunga strada fino al centro. La mia amica mi stava aspettando davanti alla porta per accompagnarmi nella sala. Mi tolsi le scarpe per passare sul pavimento di parquet. Ci sedemmo a gambe incrociate faccia a faccia. Questa mia amica voleva provare un channeling che sarebbe stata per me una nuova esperienza. Accanto a lei c'era un registratore già pronto per incidere la sua voce. Quando entrò in meditazione si cominciò a sentire la voce del channeler che iniziò a parlare lentamente a bassa voce.

Non credevo a tutto quello che mi aveva raccontato il channeler però nessuno avrebbe potuto nemmeno negarlo. Niki mi raccontò che aveva sperimentato parecchie volte il channeling a New York mentre praticava lo yoga. Secondo lui il corpo era semplicemente un mezzo di contatto con il 'presente'. Se era così volevo soltanto ringraziare il destino per avermi dato l'opportunità di vivere il mio corpo in questa bella realtà e la forza che mi serviva come appoggio. Era come se fossi una particella dello spazio estremamente piccola però immancabile per l'armonia dell'universo.
Il giorno seguente ricevetti una chiamata da Niki.
“Ho trovato la figura di cui parlavi nella fotografia della Madonnina. Era difficile trovarla sulla pagina web però osservando l'originale si nota. Dietro la croce alzata dalla Madonnina c'è la luna piena!"
L'esposizione delle fotografie di Niki si svolse durante tutto il mese di dicembre. Preparammo gli inviti con la foto della Madonnina e li mandammo agli amici aggiungendo gli auguri per il Natale. Ne mandai uno a quel fotografo delle balene di Okinawa che mi rispose così:
"All'università organizzeranno una conferenza sull'ambiente e sono stato scelto come relatore. Parlerò dei problemi della scogliera corallina di Okinawa.”
Provai a immaginare le balene viaggiare nell'oceano percorrendo una lunga distanza. Nell’oscurità sentivo solo il suono della respirazione e del battito del cuore. Vivevano nel silenzio assoluto. Mi fece pensare che il nostro mondo invece era pieno di rumori inutili che ci impediscono di ascoltare la voce della natura. Avrei voluto incontrare le balene per sentire il loro canto sott'acqua. Uscivo sempre con l’album delle loro fotografie come una portafortuna.